26 Dicembre, 2024
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Zona arancione: vivere da reclusi nel paese più piccolo dell’Emilia Romagna

Morciano, oltre settemila abitanti costretti a vivere in cinque chilometri quadrati

Zona arancione: le restrizioni pesano di più in un piccolo comune Morciano (Rimini), 20 novembre 2020 – Un territorio di appena 5,5 chilometri quadrati e una popolazione di 7mila abitanti. Qualcuno potrebbe pensare che, con l’ingresso in ‘zona arancione’, gli abitanti di Morciano di Romagna, il Comune più piccolo della Regione, possano sentirsi come dei leoni in gabbia. Così di fatto non è. Se è vero, infatti, che gli spazi sono ristretti, dall’altro i morcianesi non hanno mai avuto bisogno di spostarsi molto lontano, essendo abituati da sempre ad avere tutto sotto casa. Quattro supermercati, sei banche e altrettanti ristoranti, una quindicina di bar, cinque gelaterie, più di 70 negozi, un ufficio postale, un polo scolastico, persino la casa di cura: nel capoluogo della Valconca, a conti fatti, non manca davvero nulla. Tanto che di particolari disagi per i cittadini non ce ne sono.

“Alla fine qui è tutto a portata di mano – dice una morcianese in pensione avvicinata al mercato -. Vivere in un Comune piccolo ha i suoi vantaggi: il primo è che non bisogna fare tanta strada quando hai bisogno di qualcosa. Se devo andare dal parrucchiere, devo fare non più di 300 metri. Se voglio fare una passeggiata, c’è il parco del Conca”. Anche le restrizioni, però, hanno il loro peso. Con l’ingresso in zona arancione, i confini di Morciano sono diventati invalicabili per i suoi 7mila cittadini, ovviamente escludendo i casi di eccezionalità previsti dal Dpcm. Tra questi non rientra la visita a casa di amici. I primi a risentirne, in questo caso, sono i bambini, che vedono così limitate le occasioni per stare insieme ai loro coetanei. “Mio figlio vorrebbe andare a trovare gli amichetti che stanno a San Giovanni, ma non può – si sfoga una mamma -. Come glielo spiego che le regole non lo permettono?”. Problema opposto per i commercianti, che lavorano molto con la clientela proveniente dai Comuni limitrofi. “In questo modo il giro di affari è calato: molti clienti non se la sentono di rischiare una multa solo per venire a fare shopping – dice uno di loro – ma meglio così che il lockdown totale”.

“Da un lato Morciano – spiega il sindaco Ciotti – in virtù della sua antica natura di città mercato ed epicentro della Valconca, può contare su un numero di servizi pro capite estremamente ampio. Dall’altro lato questa caratteristica spinge tantissimi residenti dei Comuni limitrofi, dove al contrario i servizi scarseggiano, a recarsi quasi quasi giornalmente a Morciano. Un afflusso enorme che diventa particolarmente problematico da gestire per un territorio così limitato, soprattutto in un momento come questo, in cui è d’obbligo evitare assembramenti e mantenere il più possibile il distanziamento“. Situazione che era diventata evidente in occasione del lockdow della scorsa primavera, quando Morciano, con i suoi 5,5 chilometri quadrati, aveva dovuto reggere l’impatto dei 30mila cittadini della Valconca.

(Il Resto del Carlino)

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