Il deputato di Liberi e Uguali: “Bisogna salvare milioni di lavoratori autonomi, micro e piccole imprese, professionisti, nostri riferimenti sociali, alla pari dei lavoratori dipendenti”
Un’apertura che arriva da Stefano Fassina (LEU), un politico che politicamente sta dal lato opposto molto più di altri ‘liberal’ del Pd:
“Sono tutte condivisibili le proposte fatte oggi da Silvio Berlusconi al ‘Corriere della Sera’. Anzi, sono misure necessarie e urgenti, sulle quali insistiamo da settimane, per salvare milioni di lavoratori autonomi, micro e piccole imprese, professionisti, nostri riferimenti sociali, alla pari dei lavoratori dipendenti. Dal marzo scorso, l’universo variegato delle Partite Iva ha avuto importanti misure di sostegno, ma era evidente che la seconda ondata di chiusure le avrebbe rese drammaticamente insufficienti. Avremmo dovuto prevedere, sin dal primo Decreto Ristori, interventi generali senza confini regionali e di codici Ateco, condizionati soltanto dalla perdita di fatturato, attenti alle specificità di cassa del lavoro professionale, finalizzati da un lato a `ristorare` e, dall’altro, a rinviare o cancellare tariffe, tasse, imposte e contributi, cartelle in scadenza, insostenibili nell’ultimo trimestre del tragico 2020. Sul piano economico e sociale, tutta l’Italia era, già a fine ottobre, `zona rossa`. Il governo è al lavoro per allargare i ristori e per una sorta di `semestre bianco` da realizzare a seguito di un ulteriore necessario scostamento. In Parlamento, possiamo trovare senza difficoltà amplissime convergenze con le opposizioni sulle misure richiamate dal leader di Forza Italia”.
(Globalist)