Dalla Svizzera alla Svezia, sono diversi i Paesi che – nonostante l’aggressività dell’epidemia – terranno aperti gli impianti sciistici
Le futuristiche funivie panoramiche che ‘proiettano’ gli sciatori oltre 3.000 metri tra i perenni ghiacciai alpini e i romantici trenini che si perdono tra i boschi e le muraglie di neve, in Svizzera sono pienamente operativi e possono essere utilizzati non solamente da atleti, ma anche da sciatori amatoriali e turisti. Obbligatorio è seguire le disposizioni sanitarie vigenti.
La stagione invernale ai piedi del Matterhorn, la dizione svizzera del nostro Monte Cervino,
ma anche in altre note località turistiche, è iniziata. Certo, un avvio in sordina rispetto a quello degli altri anni ma tra le caratteristiche vallate dei cantoni della Confederazione elvetica, dove il Covid-19, ‘picchia’ forte (terapie intensive degli ospedali sono dati al collasso), non sembra esserci intenzione di girare su ‘off’ la manopola di avviamento degli impianti di risalita.
Alle frontiere italo-svizzere per quanto concerne la restrizione di viaggi non ci sono limitazioni. Sul sito del ‘Tourist office’ di Zermatt, una delle capitali degli sport della neve di tutto l’arco alpino che si trova nel Canton Vallese, si legge che la funivia e la ferrovia “quest’inverno sono a disposizione degli ospiti ma con precauzioni di sicurezza necessarie per garantire la salute di ospiti e dipendenti”.
La prima precauzione è la mascherina. Nel comprensorio sciistico di Zermatt, che raggiunge i 3.899 metri di altitudine, al momento si può sciare su 26 dei 322 chilometri disponibili e gli impianti aperti sono 10 dei 52 totali. Zermatt è collegata con gli impianti di Cervinia in Val d’Aosta.
Attualmente nella località valdostana gli impianti sono aperti – 60 km di piste sono innevate – ma possono essere utilizzati solo da atleti professionisti (squadre nazionali), punteggiati Fis e Fisi, e ‘atleti di interesse nazionale’. La Federsci italiana da lunedi” 30 allarga la definizione di ‘atleta di interesse nazionale’ anche alle categorie giovanili e master.
Restando all’Italia, impianti aperti e piste praticabili, solo per atleti professionisti o ‘di interesse nazionale’, anche a Solda ai piedi dell’Ortles in Alto Adige e, da ieri, a Passo Monte Croce tra Veneto e provincia di Bolzano (due piste rosse aperte).
In Svizzera, a Saas-Fee, sci libero per tutti: aperti 7 impianti su 23 (53 km su 100). Impianti e piste aperte anche a Parsenn nella zona di Davos dove sono percorribili 14 km dei 95 complessivi (7 impianti aperti su 18). Nella zona del Bernese si scia a Glacier 3000 – Les Diablerets (9 km di piste percorribili su 30 totali). Impianti aperti anche a Titlis – Engelberg.
In Austria si scia, per il momento solo le squadre nazionali, a Pitztal.
In tutta Europa esistono 3.778 comprensori sciistici serviti da 15.918 impianti di risalita e 38.153 sono i chilometri di pista tracciati nei boschi. Lasciando le Alpi, salendo verso il profondo nord, si scia anche a Idre Fjaell in Svezia, ma è aperto solo un impianto dei 22 complessivi. Un impianto aperto anche a Bjorli in Norvegia. A Ruka in Finlandia dove in questa settimana inizieranno diverse Coppe del mondo degli sport invernali, sono aperti quattro impianti ma solo per atleti e staff tecnici.
(Agi)