I varchi delle zone a traffico limitato del centro storico di Roma, del Tridente, di Trastevere, di Testaccio e di San Lorenzo saranno disattivati giorno e notte e in tutti i giorni della settimana
Si potrà passare. Tutti i varchi delle Zone a traffico limitato del Centro storico resteranno disattivati fino al 15 gennaio.
l provvedimento riguarda in particolare i sei varchi di accesso al Tridente del centro storico (cioè piazza del Popolo, via del Babbuino, via di Ripetta, via del Corso), ma in generale tutti i varchi di accesso al centro storico della Capitale. Riguarda inoltre i varchi presenti nella zona di San Lorenzo, Trastevere e Testaccio.
La sindaca di Roma Virginia Raggi ha firmato l’ordinanza che prevede la proroga dell’apertura dei varchi delle Ztl. Il provvedimento è stato adottato sulla base dell’ultimo Dpcm, che sconsiglia gli spostamenti non necessari e limita l’utilizzo dei mezzi pubblici durante questa fase dell’emergenza sanitaria. Rimangono invece attive le Ztl Merci e Vam.
L’apertura dei varchi Ztl della Capitale nei giorni scorsi è stata chiesta da opposizioni e associazioni dei commercianti. Il presidente del Pd Lazio Bruno Astorre si era augurato: “Ci auguriamo che il coraggio di chi alza la saracinesca tutti i giorni, nel pieno rispetto delle misure anti-covid, dia una scossa alla sindaca. Raggi non perda occasione di dare il proprio contributo alla ripresa dei consumi e dell’economia in sofferenza della Capitale”. D’accordo anche il centrodestra, con i senatori Romeo, Bernini e Ciriani, che hanno proposto una risoluzione per chiedere la sospensione dei divieti Ztl nei centri delle città, ma anche di sospendere il pagamento delle strisce blu.
Secondo Fiepet-Confesercenti Roma e Lazio si tratta di “un provvedimento di buon senso, che diventerebbe una scelta doppiamente virtuosa qualora la Regione Lazio consentisse alle attività del food di rimanere aperte fino alle ore 22″ queste due soluzioni porterebbero alla ristorazione classica, gelaterie, pizzerie al taglio e allo street food, un bilancio di 200 milioni di euro”.
(La Repubblica)