26 Novembre, 2024
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Roma, il Comune “scippa” a Olivia la vittoria contro la discriminazione di genere

Il passo falso dell’assessore Frongia che in un post su facebook prova a strumentalizzare la battaglia di una bambina di sette anni. La mamma: “Il Comune? non ha avuto alcun ruolo. O se l’ha avuto non si è visto”

In un infelice post su Facebook, l’assessore Frongia si intesta la vittoria contro il centro sportivo comunale Roma Uno di Trastevere che dopo la campagna di questo giornale ha infine ceduto rispetto alle proprie posizioni discriminatorie, accettando di far giocare a pallone la piccola Olivia insieme ai suoi coetanei maschi. Cosa inizialmente vietata.

Oltre al tentativo di strappare la vittoria dalle mani di una bimba di 7 anni – alla cui ostinazione, e solo a quella, è ascrivibile il risultato – l’assessore riduce ulteriormente se stesso e la sua funzione, strumentalizzando politicamente una partita dalla quale esce sconfitto in partenza. Quello in questione è un centro comunale – quindi sotto il suo controllo – e ancora oggi il suo amministratore delegato mette nero su bianco di avere “dubbi sulla effettiva funzione educativa dello sport in un contesto dove una sola bambina avesse frequentato un corso al maschile”. E per precisare il concetto, in una intervista al nostro giornale azzarda una similitudine: “Come un maschietto che volesse fare danza”.

Parole chiare di fronte alle quali Frongia avrebbe ben poco da festeggiare e ancor meno da fare polemica.

Tanto più che nel suo post del 25 novembre, tra un’emoticon e un’altra, Frongia pare non avere molto da rimproverare al circolo che pure, a quanto pare, gli aveva spiegato il proprio punto di vista.

Quanto a noi di Repubblica, dopo aver pubblicato la lettera di Olivia e aver sostenuto la sua battaglia fino alla vittoria, dopo aver incassato l’inspiegabile no comment di Virginia Raggi, non ci resta che continuare a fare il nostro mestiere chiedendo ai genitori della piccola ragguagli circa il reale ruolo avuto dal Comune in tutta questa vicenda: “Non c’è stato – spiega la mamma – e se c’è stato non ce ne siamo accorti, tanto che giovedì scorso, due settimane dopo il post dell’assessore, Olivia è stata respinta. La situazione si è sbloccata venerdì mattina e solo grazie all’intervento delle calciatrici della serie A e della Nazionale femminile, che ringraziamo di cuore, e dopo una telefonata tra me e l’amministratore. La telefonata è stata sollecitata da me e non certo da Roma Uno e tanto meno dal Comune”.

(La Repubblica)

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