25 Novembre, 2024
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Abruzzo: ordinanza per ritorno ad arancione. Governo: “Responsabile dei contagi”

Abruzzo, il governatore Marsilio firma l’ordinanza per il ritorno in fascia arancione. Tutta l’Italia fuori dalla zona rossa. Ira del governo: “Responsabile dei contagi”

I negozi nella regione riapriranno già domani, le scuole mercoledì. Ma i ministri Boccia e Speranza sono pronti a una lettera di messa in mora: “Deve aspettare mercoledì”

Da domani fuori dalla zona rossa. Il governatore abruzzese, Marco Marsilio – esponente di Fratelli d’Italia, alla guida di una giunta di centrodestra – ha firmato l’ordinanza per il rientro della regione in zona arancione. Il provvedimento ha efficacia dal momento della sua pubblicazione, cioè già da domani. Una scelta che però diventa un caso politico. Perché Marsilio ha deciso da solo. Con il governo contrario pronto a una lettera di diffida: “L’Abruzzo deve aspettare mercoledì o sarà responsabile dei contagi”.

Il ministro Speranza, si legge in una nota dello staff del governatore, “è stato informato prima dell’adozione del provvedimento”. Marsilio ha “ritenuto di doversi assumere la responsabilità di evitare che un’applicazione letterale delle norme vigenti provocasse all’Abruzzo un trattamento sproporzionato e dannoso”. Era stato in realtà lo stesso governatore abruzzese, con un’ordinanza adottata in modo autonomo, a decretare il passaggio della regione in zona rossa. Ma evidentemente, nel frattempo, è diventata insostenibile la pressione delle categorie più danneggiate – in particolare i commercianti – a poco più di due settimane dal Natale. Con l’Abruzzo rimasto unica regione nella fascia di maggior rischio.

“La regione Abruzzo – replicano fonti del governo – aveva anticipato l’ingresso in zona rossa rispetto all’ordinanza del governo. La cabina di regia che monitora i dati di tutte le regioni ha riconosciuto questa anticipazione che avrebbe potuto portare alla zona arancione nella giornata di mercoledì. La scadenza dei 21 giorni è però prevista per mercoledì, non per lunedì. Quindi non c’è avallo su questa ulteriore anticipazione”. Una posizione critica condivisa dai ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza. E dal governo filtra la volontà di procedere con una lettera di messa in mora nei confronti della regione. Secondo la diffida, se la richiesta non sarà eseguita, la responsabilità di eventuali nuovi contagiati nei luoghi che sarebbero invece dovuti restare chiusi ricadrebbe sotto la diretta responsabilità della Regione Abruzzo. “Non ci possiamo permettere di rischiare, per gli abruzzesi e per tutti gli italiani – ha detto Boccia – mi rendo conto che ci sono pressioni dei territori per tornare alla normalità, ma non ci sarà la normalità finché ci sarà questo virus”.

I negozi comunque in Abruzzo riapriranno da domani, con la disciplina prevista per le zone arancioni. Le scuole a partire da mercoledì. Tutta l’Italia è così ufficialmente fuori dalla zona rossa. Proprio nel giorno in cui è stata superata la soglia delle 60mila vittime.

Si allentano le maglie e sale la preoccupazione del Comitato tecnico scientifico. Ci apprestiamo ad entrare in una fase in cui “avremo il raddoppio della criticità, nei Pronto Soccorso arriveranno coloro che avranno l’influenza stagionale e coloro che avranno il Covid vero e proprio”, ha detto il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo. Ed ha aggiunto: “Avremmo potuto imporre un lockdown assoluto, ma non possiamo permettercelo”.

Intanto domani è previsto un nuovo incontro tra governo e regioni, in questo caso sul piano vaccini. È stato convocato per le 18 dal ministro per i rapporti con le Regioni, Boccia. Ci saranno anche quello della Salute Speranza e il commissario Arcuri.

(La Repubblica)

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