dai posti a tavola alle portate
Il Natale 2020 sarà probabilmente all’insegna delle rinunce.
Se il Governo sta decidendo per qualche piccola apertura, certamente non sarà possibile fare pranzi e cene in famiglia come sempre. Per chi non può proprio rinunciare a fare selezione tra le persone da incontrare sarà importante seguire delle semplici regole per limitare i contagi. L’infettivologo Giovanni Di Perri, ordinario di malattie infettive all’Università di Torino, intervistato dalla Stampa, ha elencato alcune semplici regole che potrebbero garantire un Natale in sicurezza.
NON FARE NIENTE – La regola d’oro per evitare il contagio è quella di “non fare niente”, come ha detto il virologo. Meglio evitare di esporsi a cene con parecchi ospiti, al chiuso, occasioni in cui si è più rilassati e quindi magari meno attenti al rispetto delle norme.
NO PRANZI SEDUTI – “Secondo – continua Di Perri – evitate il pranzo seduti a tavola”. La vicinanza imposta dalle sedie vicine nelle tavolate rischiano di favorire un contatto troppo stretto. E in più per mangiare e necessario togliere la mascherina.
REGOLE – “Se proprio ci tenete datevi delle regole”. La premessa è d’obbligo, secondo l’esperto, perché quest’anno come sappiamo “è da valutare ogni soluzione in cui non ci si sieda a distanza ravvicinata e si sia costretti a togliere la mascherina”.
LA CERNITA DEGLI OSPITI – Prima cosa da fare è scegliere gli ospiti, cercando di preservare quelli più fragili. “L’ideale sarebbe limitare l’evento a persone che già convivono o si sono frequentate di recente, con un limite di posti a tavola, il numero più basso possibile, ed escludendo i parenti oltre i 65: se gli vogliamo davvero bene questo è l’ anno di lasciarli tranquilli”. Se dovessero esserci ospiti che non fanno parte del nucleo familiare tradizionale “sarebbe una sicurezza in più fare il tampone rapido, anche il 24 stesso se si trova disponibilità in farmacia”.
QUALCHE SACRIFICIO PRIMA DI NATALE – Prima di darsi a pranzi e cene è però indispensabile fare attenzione a chi si incontra. Bisogna dunque “stare attenti nella settimana precedente a non frequentare altre persone se non per motivi urgenti. Purtroppo le feste sono il momento in cui si rischia di cedere a qualche tentazione tra auguri e regali, ma in nome del pranzo di Natale si può giustificare qualche sacrificio”.
OGNUNO NELLA SUA AUTO – Secondo l’esperto, inoltre, “è bene che ognuno si muova indipendentemente con la sua auto, offrendo passaggi solo ai conviventi”.
MASCHERINE E DISTANZIAMENTO – Anche se il momento delle feste si sta più sereni non bisogna mai abbassare la guardia. Per l’infettivologo è infatti fondamentale tenere sempre le mascherine in modo corretto e rispettare il distanziamento sociale. Meglio se la mascherina Ffp2 vista la permanenza al chiuso. Di Perri sottolinea che tutte queste misure hanno senso anche se specifica che “la gran parte dei contagi avviene tramite il respiro, per cui finestre e mascherine sono i punti fondamentali da osservare. Sarebbe importante per esempio togliere la Ffp2 solo per mangiare, in particolare gli ultra 65enni, e rimetterla nell’attesa tra le varie portate”.
ARIEGGIARE SPESSO LA CASA – In vista dell’ingresso in casa di estranei è bene che i padroni di casa arieggino spesso gli ambienti, prima, durante e dopo la festa.
POSTI A TAVOLA – A tavola dovrebbero sedere vicini solo le persone conviventi, mentre i piatti andrebbero preparati in cucina “così da evitare passaggi di portate e contorni”. Una sola persona, inoltre, dovrebbe versare da bere a tutti. Le sedie devono essere il più distanziato possibile.
PORTATE IN PIEDI – L’infettivologo inoltre suggerisce che qualcuna delle portate sia effettuata in piedi. Ad esempio aperitivo e dolce. In questo modo si evita un bel po’ di tempo seduti gli uni accanto agli altri. “Altri momenti delicati sono ingressi e uscite, in cui sono da evitare assembramenti e saluti ravvicinati, e la consegna dei regali, per cui è consigliato portare con sé un gel disinfettante. Se alla fine di tutto questo – scherza Di Perri – avete ancora voglia di incontrarvi fatelo pure”.
(Il Riformista)