25 Novembre, 2024
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Covid spaventa la Germania, i tedeschi accettano il lockdown di Natale

Si valutano ulteriori strette, i numeri di morti e contagi crescono. I sondaggi premiano la scelta della Merkel

Il bilancio più nero dei morti per Covid in Germania arriva nel primo giorno del lockdown parziale implorato la scorsa settimana da Angela Merkel ai Laender. Il numero diffuso oggi dal Robert Koch Institute è da brividi: 952 morti. La cifra effettiva delle ultime 24 ore – riferiscono i media tedeschi – è in realtà inferiore a causa di un ritardo nella comunicazione dei dati della Sassonia, uno degli Stati federali più colpiti dalla pandemia. Le autorità sanitarie del Land orientale hanno fornito solo oggi il dato mancante di lunedì – 153 decessi – il che fa scendere il bilancio odierno a quasi 800 morti. Un dato comunque pesantissimo, che segna il record dei decessi in Germania dall’inizio dell’epidemia.

È passata una settimana esatta dal discorso della cancelliera al Bundestag, quello in cui, quasi tra le lacrime, definì “inaccettabile” il “prezzo di 590 morti al giorno”. Berlino ci ha messo alcuni giorni per convincere i governatori a piegarsi al lockdown generalizzato, che comunque in Germania non impone il divieto di uscire di casa, ma la chiusura delle attività economiche non essenziali e lo spostamento delle lezioni online (gli asili nido restano aperti solo per famiglie con esigenze considerate “straordinarie”). Le misure includono la chiusura di bar, ristoranti e tutti i negozi non essenziali (ad eccezione quindi di supermercati, alimentari, farmacie e poco altro); il divieto dei mercatini di Natale e di ogni manifestazione/evento pubblico; contatti sociali limitati. Per gli incontri privati è stato stabilito un “tetto” di cinque persone da due nuclei familiari, esclusi i minori di 14 anni. Solo nei giorni delle festività natalizie si potranno incontrare quattro persone oltre il proprio nucleo familiare stretto. Secondo un sondaggio effettuato da YouGov per conto dell’agenzia Dpa, la formula è approvata dalla stragrande maggioranza dei tedeschi, il 73%.

A poco sono serviti gli appelli del governo tedesco a “comprare solo lo stretto indispensabile” e limitare al massimo i contatti già prima dello scattare del lockdown. Malgrado le misure già in vigore e la nuova stretta, il virus ha continuato la sua corsa: l’Istituto Robert Koch ha segnalato oggi 27.728 nuove infezioni, un aumento del 33% rispetto a una settimana fa.

Dopo aver sperimentato un numero relativamente basso di infezioni e decessi rispetto ad altri Paesi europei in primavera, l’agenzia tedesca per il controllo delle malattie ha registrato più di 400 morti per 11 giorni consecutivi. Lothar Wieler, a capo del Robert Koch Institute, ha rimarcato che la situazione ”è più grave che mai” e c’è il pericolo che “il quadro peggiori e diventi sempre più difficile gestire la pandemia e le sue conseguenze”.

In alcuni Stati, come la Sassonia, la situazione è drammatica. “Nei giorni scorsi siamo già stati costretti più volte a dover decidere chi riceve l’ossigeno”, ha affermato un medico di Zittau, Mathias Mengel, durante un forum online. Le sue dichiarazioni sono rimbalzate sui media tedeschi e internazionali lasciando alcuni interrogativi. Secondo alcune interpretazioni, Mengel si sarebbe riferito alla necessità di applicare il triage presso la propria clinica – la Oberlausitzer Bergland – per decidere quali pazienti Covid accogliere in una terapia intensiva già satura e quali ridirezionare verso altre strutture, ma è indubbia la pressione straordinaria a cui sono sottoposti gli ospedali e le cliniche del Land, in lockdown già da lunedì scorso.

Il ministro-presidente della Sassonia, Michael Kretschmer, ha rivolto un appello ai cittadini: “Non andate in chiesa a Natale”. “Siamo estremamente allarmati nel vedere che i numeri dei contagi continuano ad aumentare”, ha aggiunto, annunciando che per i prossimi giorni non esclude nuove misure sulla mobilità interna nella regione.

Le restrizioni rimarranno in vigore fino al 10 gennaio, ma potrebbero essere estese se i tassi di infezione non diminuiranno. Lo ha messo in chiaro il ministro della Salute tedesco Jens Spahn, che in un’intervista a N-tv ha parlato anche del possibile inizio della campagna vaccinale “subito dopo Natale”. Un punto, questo, possibile grazie all’accelerazione – impressa da Berlino – con cui l’Agenzia del farmaco europea dovrebbe approvare il vaccino Pfizer/Biontech il 21 dicembre. Ma iniziare a vaccinare non significa poter abbassare la guardia, ha sottolineato Spahn: “Avremo bisogno delle misure anti-contagio anche il prossimo anno”; soltanto dopo aver raggiunto una quota di vaccinati dal 55 al 65% della popolazione si potranno escludere ulteriori blocchi e immaginare un ritorno graduale alla normalità.

Secondo il già citato sondaggio Dpa/YouGov, il nuovo lockdown – con negozi chiusi (tranne quelli essenziali) e ritorno all’insegnamento a distanza per gli studenti – è approvato dal 73% dei tedeschi. Solamente il 20% degli intervistati si è detto contrario, con un 7% che non si è pronunciato. Perfino tra gli elettori di Alternative fur Deutschland, il partito di destra che ha aspramente criticato le azioni messe in campo dal governo Merkel per fronteggiare la pandemia, c’è una maggioranza favorevole alle nuove misure restrittive. Per il 51% la stretta è necessaria. La conta dei morti, forse, sta facendo paura anche a loro.

(Huffpost)

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