Nel report le Regioni sono invitate in base al proprio livello di rischio ad adottare tutte le misure necessarie a limitare durante il periodo festivo le interazioni con persone non conviventi
Tre Regioni (Lazio, Liguria e Veneto) sono classificate a rischio Alto. Tredici Regioni/PA sono classificate a rischio Moderato, di cui 2 (Marche e PA Trento) hanno una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese nel caso si mantenga invariata l’attuale trasmissibilità.
Cinque Regioni sono classificate a rischio Basso. È quanto si afferma nel report relativo al monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità e ministero della Salute. “L’incidenza in Italia rimane ancora troppo elevata e l’impatto dell’epidemia è ancora sostenuto nella maggior parte del Paese – sottolinea il report – tale situazione non permette un allentamento delle misure adottate nelle ultime settimane e richiede addirittura un rafforzamento delle stesse in alcune aree del Paese”.
L’allarme per le feste
“È complesso prevedere l’impatto che potrebbe avere il periodo di feste natalizie, tuttavia le aumentate mobilità e interazione interpersonale tipica della socialità di questa stagione potrebbero determinare un aumento rilevante della trasmissione di SARS-CoV-2 – si legge nel report – questo comporterebbe un conseguente rapido aumento dei casi a livelli potenzialmente superiori rispetto a quanto osservato a novembre in un contesto in cui l’impatto dell’epidemia sugli operatori sanitari, sui servizi e sulla popolazione è ancora molto elevato”.
Le Regioni sono invitate pertanto ad “elevare le misure di mitigazione in base al proprio livello di rischio“, la popolazione “a limitare, anche durante il periodo festivo, le interazioni con persone non conviventi a quelle strettamente necessarie escludendo in particolare episodi di convivialità in ambienti aperti e chiusi. Si incoraggia la popolazione ad evitare situazioni in cui non sia possibile rispettare le misure di distanziamento previste e di adottare con rigore l’utilizzo appropriato delle mascherine e l’igiene delle mani”.
“Si osserva per la prima volta un segnale di controtendenza nella trasmissibilità rispetto alla settimana precedente nell’intero Paese – evidenzia il report – con ritorno di tre Regioni ad una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2 (Lazio, Lombardia e Veneto). Questo si realizza in un contesto europeo caratterizzato da un nuovo aumento nel numero di casi in alcuni paesi Europei (es. nel Regno Unito, in Olanda e in Germania) e una mancata diminuzione dei casi con stabilizzazione della curva epidemica in altri (es. in Francia e Spagna)”.
Nella settimana di monitoraggio – si legge ancora nel report Iss-ministero della Salute – si continua ad osservare nella maggior parte delle Regioni/PPAA un rischio Moderato o Alto con cinque Regioni/PA a rischio Basso di una epidemia non controllata e non gestibile. In particolare, 3 Regioni (Lazio, Liguria e Veneto) sono classificate a rischio Alto.
Nessuna di queste è stata classificata a rischio Alto per 3 o più settimane consecutive. Tredici Regioni/PA sono classificate a rischio Moderato, di cui 2 (Marche e PA Trento) hanno una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese nel caso si mantenga invariata l’attuale trasmissibilità. Cinque Regioni sono classificate a rischio Basso.
Tutte le Regioni/PPAA, tranne 3, hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario di tipo 1. Le rimanenti Regioni hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario tipo 2 (Lazio, Lombardia e Veneto).
Si osserva ancora nella maggior parte delle Regioni/PPAA un impatto elevato della epidemia. Al 15 dicembre, 16 Regioni/PPAA avevano superato almeno una soglia critica in area medica o TI (vs 18 Regioni/PPAA la settimana precedente).
Le terapie intensive
Il tasso di occupazione dei posti letto in Terapia Intensiva ed Aree Mediche supera ancora le soglie critica di occupazione a livello nazionale. Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 3.345 (08/12/2020) a 3.003 (15/12/2020); anche il numero di persone ricoverate in aree mediche è diminuito passando da 30.081 (08/12/2020) a 27.342 (15/12/2020).
Sebbene si osservi una diminuzione dell’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 gg (374,81 per 100.000 abitanti nel periodo 30/11/2020-13/12/2020 vs 454,70 per 100,000 abitanti nel periodo 23/11/2020-06/12/2020, dati flusso ISS), il valore è ancora lontano da livelli che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti. Questo approccio ha mostrato i primi segni di criticità quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100.000 in sette giorni.
(Agi)