Lago di Bracciano: parrocchetti e nutrie
Il cambiamento climatico, negli ultimi anni, è diventato argomento portante delle discussioni sulla salvaguardia del lago di Bracciano, soprattutto dopo il notevole abbassamento del suo livello avvenuto nel 2017, sia a causa della siccità che degli eccessivi prelievi dovuti all’approvvigionamento idrico della città di Roma.
Piuttosto che trattare questo argomento ampiamente discusso, vorremmo approfondire la questione della diminuzione della biodiversità, spesso sottovalutata e inconsciamente ignorata, nonostante l’uomo ne sia uno dei maggiori responsabili. Il termine biodiversità è stato coniato per la prima volta dall’entomologo Edward O. Wilson nel 1988 per indicare con un solo termine tutta la varietà degli organismi e degli ecosistemi che con essi interagiscono e che sono presenti sulla Terra. Tra i fenomeni che minacciano entrambi, quello spesso sottovalutato è la diffusione delle cosiddette specie aliene, ovvero di quelle specie non native di un determinato habitat. Queste contribuiscono alla riduzione della biodiversità poiché esse influenzano il territorio circostante a discapito di quelle autoctone.
Due esempi tipici di questo territorio sono il parrocchetto dal collare e la nutria, specie ampiamente diffuse intorno al Lago di Bracciano e spesso osservabili vicino ai centri abitati di Anguillara, Bracciano e Trevignano.
Il parrocchetto dal collare è un pappagallino appartenente alla specie “Psittacula krameri”.
È di origine africana, ritenuta acclimatata in Italia (Roma, Bolzano, Genova, Milano, Pavia e numerose altre città) da esemplari sfuggiti alla cattività sin dagli anni ’60 del secolo scorso e naturalizzata. Dalla metà degli anni ‘90 è nidificante.
Ad Anguillara e Bracciano ci sono stati numerosi avvistamenti a partire dal 2006, a Manziana da novembre 2014.
Forma stormi che possono tranquillamente superare le 1000 unità e che si radunano su grandi alberi dormitorio. È considerato nocivo per i raccolti ed entra in competizione con le specie autoctone.
La nutria, diffusa nelle acque dolci, è definita scientificamente “Myocastor coypus”
È un animale crepuscolare e notturno, che riesce a vivere in ambienti diversi ovunque ci sia abbondanza di cibo. Detta anche comunemente castorino, è un mammifero roditore originario del Sud America, unica specie vivente del genere Myocastor e della famiglia Myocastoridae. Questa specie è stata introdotta in Italia perché destinata alla produzione di pellicce a fini commerciali. È una presenza costante nelle zone del Lago di Bracciano e, data la sua alta capacità riproduttiva, è invasiva per le altre specie.
Questi animali hanno la sola colpa di obbedire al loro istinto di sopravvivenza: nutrirsi e riprodursi, ovunque si trovino. Pagano anche loro l’incuria dell’essere umano.
Tutti gli esseri viventi hanno dunque il diritto di vivere serenamente senza paura e purtroppo l’ignoranza delle persone è così grande da non permetterlo sempre. L’uomo, un po’ per superficialità e un po’ per egoismo, si barrica nel suo mondo, ignorando che tutti gli esseri che non sono uguali a lui vivono secondo equilibri delicati che non bisogna turbare. La battaglia per salvare la biodiversità è la battaglia per il futuro del pianeta.
Tutti possiamo fare qualcosa nei nostri territori, ogni giorno.