Come raccontare il territorio, parte 2

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Vicarello / foto cinemamatori Bracciano - S. Pontanari
Vicarello / foto cinemamatori Bracciano - S. Pontanari
LA POESIA DEL PRIMO PASSO
Anche il battesimo è stato letterario. Un incontro con Giulia Caminito, l’autrice di “L’acqua del lago non è mai dolce” (Bompiani), il romanzo finalista allo Strega e vincitore al Campiello nel 2021, ambientato proprio in questa zona. Fin dal primo passo. “Nella faggeta non si vedono né terra né erba, solo foglie secche senza sfumature, un mantile di sottili e croccanti piccole foglie, zucchero caramellato e mandorle. Cristiano dice che la faggeta di Oriolo Romano è diversa dalle altre perché è cresciuta a bassa quota, dice che le faggete non sono i posti nel mondo più longevi, sono rimaste identiche a loro stesse per milioni di anni, ma dopo l’era glaciale a oggi, o forse meno, ma se anche fosse meno io guardo quei tronchi lunghi e stretti come se fossero miei antenati, li vedo nudi, hanno braccia e mani e dita e tra loro si sfiorano soltanto, accendono fuochi nelle caverne quando nessuno li guarda”.
Poi è solo bellezza: la bellezza della strada, del sentiero, della via; la bellezza della compagnia, casuale e causale, vegetale e minerale, umana e animale; la bellezza della scoperta e della riscoperta, della semplicità e della leggerezza. Le pedule, già detto, e lo zaino. E quel primo passo, dalla stazione ferroviaria di Oriolo, sulla linea Roma-Viterbo. Perché ci sono cammini che emergono da una mappa, ci sono cammini che nascono da un sogno, ci sono cammini che sorgono da una scommessa, ci sono cammini che risorgono dalla storia, ci sono cammini che si tramandano a parole, ci sono cammini che si seguono a segnali, ci sono cammini che arrivano da lontano, ci sono cammini che tornano a casa, ci sono cammini che vengono dal cuore, ma tutti i cammini cominciano nello stesso modo. Un passo. Il primo passo.